#SPOrestaacasa, esercizi per il pattinaggio

Il Pattinaggio Artistico a Rotelle

Il pattinaggio artistico a rotelle per le sue caratteristiche motorie, viene inserito fra gli sport tecnico-combinatori, insieme alla ginnastica artistica, ritmica ed altri sport, si parla di attività sportive di destrezza con notevole impegno muscolare ed elevato livello di preparazione tecnico-coordinativa.

In queste discipline l’atleta deve saper eseguire con ottima padronanza e precisione gli elementi tecnici del programma di gara e contemporaneamente interpretare il motivo principale della musica, prestando attenzione anche alla fluidità ed eleganza di ogni singolo gesto e quindi alla qualità generale del movimento.

La valutazione nelle competizioni spetta ad una giuria composta da un numero variante di giudici, che aumenta a seconda del livello della gara e va da 3 a 7 giudici per i campionati mondiali. Ogni atleta riceve due punteggi, attribuiti dai giudici che si attengono a tabelle internazionali: una valutazione per la componente tecnica e una per quella artistica, la somma di entrambi i punteggi determina poi la posizione in classifica.

Il pattinaggio di figura, nonostante sia caratterizzato da grande spettacolarità, è uno sport poco conosciuto e con una diffusione concentrata soprattutto in Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Australia ed altri pochi stati dell'America del sud. Nelle altre parti del mondo viene praticato esclusivamente il pattinaggio artistico su ghiaccio. Il pattinaggio artistico a rotelle non è inoltre presente tra le discipline olimpiche. Questo è sicuramente un peccato perché l’Italia, anche se non è noto a molti, possiede il più alto livello di pattinatori al mondo.

L'allenamento funzionale

Fino a poco tempo fa, in molti sport, come nel pattinaggio artistico di figura, per la preparazione atletica erano prediletti i macchinari come il leg press, leg curl, la panca piana e inclinata, la pectoral machine etc. che troviamo in tutte le palestre.

Tuttavia con gli anni questo tipo di allenamento è stato pian piano abbandonato dagli sportivi ed è diventato quasi esclusivo per coloro i quali hanno come unico scopo l'aumento e la definizione della massa muscolare. La maggior parte dei macchinari infatti coinvolgono nel movimento solo uno o pochi altri muscoli e, nonostante le ripetitive contrazioni contro resistenza aumentino sicuramente il diametro delle fibre muscolari e incrementino l'ipertrofia, non apporteranno molti benefici per quanto riguarda l'allenamento sportivo di un atleta.

Nel pattinaggio artistico a rotelle ad esempio, i muscoli dell'atleta partecipano a accelerazioni e decelerazioni, cambi di velocità e di direzione e tenuta delle posizioni di rotazione; circa il novanta per cento delle azioni che un pattinatore esegue richiedono un certo grado di stabilità di base, equilibrio e forza. Tutto questo, un muscolo che lavora singolarmente non lo può sostenere; per creare queste forze è necessaria infatti una contrazione sinergica di più muscoli. Il miglior allenamento per questo tipo di richieste si identifica nell'allenamento funzionale.

Un movimento si dice funzionale quando rispecchia i gesti della vita quotidiana e riguarda movimenti naturali realizzati grazie alla contrazione sinergica di più gruppi muscolari. Scopo di questo allenamento è sviluppare un corpo bello, armonico e forte tramite esercizi che richiamano le funzioni base per cui è nato; per questo si vanno a creare percorsi che si avvicinino il più possibile a quello che il corpo umano fa per natura.

Nella nostra vita quotidiana non esiste l'isolamento muscolare tipico della sala attrezzi, qualsiasi cosa facciamo, dal semplice camminare all'alzare una busta della spesa, dall'arrampicata al salto, richiede movimenti permessi dalla sinergia muscolare. Il nostro corpo è nato per compiere movimenti semplici e non grazie al suo insieme e non settorializzando ogni sua zona.

Parliamo di esercizi caratterizzati da movimenti multiarticolari (più articolazioni che sollecitano catene muscolari) svolti su diversi piani e assi. L'allenamento funzionale è un allenamento a 360° dove non viene richiesta solo una caratteristica, e dove non viene chiesta la specificità. Essere funzionali vuol dire essere forti, reattivi, agili, veloci, elastici, coordinati, grazie al fatto che si acquisiscono nuovi schemi motori attraverso esperienze motorie multiple e sempre più difficili (la progressione è fondamentale nel functional training).

Tale allenamento, grazie alle sue caratteristiche, va a sollecitare la muscolatura profonda che crea stabilizzazione articolare, a differenza del classico lavoro analitico che siamo abituati a svolgere in palestra.

Questo lavoro di stabilizzazione previene molti infortuni e rinforza le articolazioni. Con molti esercizi funzionali, il corpo per completare un movimento è costretto a utilizzare più muscoli insieme, a sviluppare il core ed a stimolare i recettori dell'equilibrio. Attraverso l'esecuzione di esercizi funzionali un pattinatore può realizzare molto di più e in tempi più brevi rispetto all'utilizzo di macchinari, poiché per ogni singolo esercizio stabilizzerà e rafforzerà diverse aeree del corpo.

L' allenamento funzionale risulta inoltre più sicuro rispetto all'utilizzo dei macchinari; la maggior parte dei nostri corpi non sono completamente simmetrici, sia per quanto riguarda i movimenti articolari, che la flessibilità e la forza muscolare. Molte macchine sono mosse da entrambi gli arti superiori od entrambi gli arti inferiori e richiedono dunque un movimento simmetrico delle articolazioni e dei muscoli. Con l'utilizzo di macchinari, la probabilità di infortunio o di incrementare eventuali disfunzioni articolari già presenti va ad aumentare, questo perché spesso il macchinario non è impostato in base alle caratteristiche della persona (peso, altezza, etc..) e perché impone un’esecuzione asimmetrica.

In un esercizio come un affondo invece, il corpo segue il suo percorso naturale del movimento e attiva la memoria muscolare per monitorare il posizionamento e il controllo dei muscoli e delle articolazioni.

L'allenamento con l'utilizzo di macchinari dunque può essere utile al pattinatore per aumentare la massa muscolare e la forza, ma l'allenamento funzionale sarà sempre vantaggioso per uno sportivo poiché oltre a sviluppare la forza si avranno benefici sull'equilibrio e stabilità.

Il pattinaggio di figura è uno degli sport più tecnici ed esigenti per quanto riguarda le capacità motorie, per questo gli atleti praticanti questo sport, per ottenere ottimi risultati, hanno bisogno della miglior preparazione atletica possibile e questa esige l'utilizzo di esercizi funzionali.

Riporto di seguito solo alcuni esempi di esercizi funzionali:

Squat: Si tratta di un esercizio che va eseguito a gambe divaricate e che ha l’obiettivo di tonificare i glutei, quadricipite femorale e core. Questo tipo di allenamento può essere svolto a mani libere o con altri attrezzi come manubri, bilancieri etc. (somiglia al carrettina con due piedi ma si fa senza scendere troppo e quindi rimanendo con le gambe piegate come se si stesse seduti su una sedia)

Affondi: gli affondi si realizzano ponendo una gamba in avanti o all’indietro e piegandola, in modo che i due angoli coscia-gamba formano un angolo di 90° (tra gli esercizi che facciamo con i pattini ai piedi c’è l’affondo che noi abbiamo imparato, solo che quello sui pattini si fa portando la gamba laterarmente)

Swing: consiste nello slanciarsi dal basso, in una posizione simile allo squat, portando entrambi gli arti superiori od anche uno solo verso l'alto. Riesce a coinvolgere molti muscoli del corpo, da quelli dei glutei a quelli del tronco e dell’addome (i saltelli a ranocchio)

Addominali: esecuzione degli addominali tradizionali ( ad esempio sdraiati per terra con le ginocchia piegate e le braccia dietro la nuca solleviamo la testa e le spalle e torniamo a terra)

Salto alla corda: eseguire più salti possibili della corda, in modo libero, in 30 secondi.

Test del burattino: in questo test il soggetto deve divaricare contemporaneamente arti superiori e arti inferiori, partendo dalla stazione eretta, piedi uniti, braccia in alto e ripetere più quante volte riesce. Contare quante ripetizioni si riescono a fare in 30 secondi.

Equilibrio mono-podalico: bisogna riuscire a mantenere il corpo in equilibrio per il maggior tempo possibile (mettersi nella posizione dell’angelo e contare quanto tempo si resiste senza far cadere la gamba, ricordate che sono considerati errori lo spostamento del piede a terra con utilizzo di saltello e un'eccessiva oscillazione delle braccia e/o della gamba libera)

Salto in lungo da fermo: questo test serve a rilevare la forza veloce dinamica, in particolare la forza di salto orizzontale. Con l'utilizzo di un metro steso a terra e una riga di partenza, senza l'ausilio di alcuna rincorsa si esegue un salto in avanti/alto cercando di esprimere la lunghezza maggiore. Importante capire l'importanza della possibilità di utilizzare il movimento di oscillazione degli arti superiori, più mi aiuto con le braccia, più andrò in alto.

Test di Sargent (Jump and Reach): serve per misurare la forza esplosivo-elastica degli arti inferiori. Ci si posiziona a fianco della parete e si porta la mano più vicina a essa a toccare il punto più alto raggiungibile con le dita: questo sarà l'altezza 1 di partenza. Rimanendo sul posto si effettua un salto verso l'alto cercando di raggiungere il punto più alto possibile della parete con la stessa mano: questa sarà la seconda misurazione. La differenza tra la misura 2 a la misura 1 ci fornirà l'altezza del salto.