Coronavirus...Perché???

Dal silenzio del Sabato Santo mi sorge un “Perché?”.

Perché? Non “Per quale causa?”. Non “Per quale motivo?”. MaPer quale scopo, per quale fine?”. Solo dalla risposta a questo “perché” potrà succedere qualcosa di nuovo.

Non sono su questa linea i nostri politici, che ricominciano a litigare per conquistarsi e comprarsi gli inquieti elettori post-coronavirus. Rischia di non essere su questa linea la Giustizia rimessa in moto per cercare i colpevoli di turno. Giusto intervento il suo, ma solo se serve a dare un contributo, a dare una finalità a questa situazione. Si deve trattare di un processo non tanto a questa o quell’altra persona, ma ad un sistema. Oggi “Chi è innocente scagli la prima pietra”! Non sono su questa linea i padroni del denaro, banchieri e simili, se pensano che risolta questa pandemia si possa ricominciare a giocare in borsa. Non sono su questa linea imprenditori, sindacalisti e operai, se giocassero a tira e molla. Non sono su questa linea i preti, se pensano d’avere trovato nel web la risposta allo svuotamento delle chiese, oppure che tutto presto ritornerà come prima. Non sono su questa linea i giovani che aspettano solo di ri-uscire da casa per riempire le città con la loro movida. Non siamo su questa linea, se la nostra preoccupazione è arrivare quanto prima al livello e al tipo di benessere di qualche mese fa.

Ci dicono che ci ritroviamo come dopo la seconda guerra mondiale. No. Il dopo guerra ci trovava uniti nel cercare una nuova strada. C’erano i partiti politici anche in forte tensione fra di loro, ma erano portatori di una ideologia, di... ideali. Insieme hanno ideato una delle migliori costituzioni del mondo. Il dio denaro ha fatto cadere ogni ideologia. Dobbiamo all’idolo del denaro tutto il nostro “benessere”, che è di fatto solo “benavere”, ora dissoltosi nelle mani!

Dobbiamo tutti (filosofi, teologi, scienziati, politici, preti, poeti, uomini dello spettacolo, cittadini) metterci umilmente a scuola di questa piccolissima particella, veramente...virale[!] che sta facendo saltare tutto. Altro che bomba atomica! Dobbiamo metterci alla sua scuola. E il suo insegnamento è molto semplice, elementare: tutta l’esistenza è connessa indissolubilmente. La vita è vita e va accolta per quello che è e va protetta. Questo significa azzerare ogni forma di divisione, che non vuol dire uniformare. Tutt’altro! Le razze, le nazioni sono divisioni che devono esaltare le singole specificità. La Bibbia ci dice che Dio interviene quando l’uomo pensa di costituirsi una... Babele, che pianifichi e uniformi tutta l’umanità. La divisione delle lingue non è una...babele, ma la salvaguardia della vera ricchezza dei popoli.

Dopo il coronavirus non si può [è pericoloso] pensare ad istituzioni totalitarie, a nazionalismi sotto la guida di un potere forte, alienante, con la...uniforme per tutti, come una divinità in grado di risolvere tutti i problemi

Il virus insegna che il valore supremo dell’uomo è la libertà personale: non ci sono idoli. E l’idolo più potente da distruggere è il denaro distruttore della solidarietà. L’economia di solidarietà è l’alternativa al collettivismo e al liberalismo economico. Solidarietà sarà il principio di base nei settori della ricerca scientifica orientata al bene comune. Una ricerca attenta a leggere i bisogni vitali dell’uomo. Dove c’è solidarietà non c’è più bisogno di armi. Nel 1968 si cantava: “Mettete fiori nei vostri cannoni”, oggi si dovrebbe tradurre: “Convertite le vostre industrie militari”.

Utopia! Certo, Utopia con la lettera maiuscola che indica un processo.

Il virus ha richiamato prepotentemente alla solidarietà cosmica. Il cosmo ha leggi sue proprie che l’uomo non può infrangere. Il suo potere è quello di indagarlo, di capirlo, di valorizzarlo e non inquinarlo. Ogni... invenzione non può rompere l’armonia. Ecco l’altra linea di percorso: ecologia.

La natura è viva, sa gestirsi da sola grazie alla forza originaria, che non ci appartiene.

C’è un aggettivo da mettere vicino ad ogni parola programmatica futura: “sociale”!

Il virus insegna il primato delle sane relazioni interpersonali. Essere, stare, vivere insieme fa parte della natura socievole dell’uomo. L’essere oggi costretti a con-vivere è una dura terapia che ricorda l’importanza che prima dell’economia, del lavoro c’è la persona, la sua famiglia, il suo habitat: c’è il biblico “Sabato”, la “Domenica”, il giorno da dedicare al culto, al culto di Dio, della famiglia, del contesto sociale, del “riposo” della persona. Le religioni (i preti, i filosofi, gli scrittori, i cantanti) devono diventare i testimoni e i custodi di questo mondo nuovo, di questa mitica età dell’oro.

Il cristianesimo ha un suo punto chiaro di riferimento: il Concilio Vaticano II°, che ha chiuso l’epoca dell’individualismo liberale e aperto la strada delle... Riforme. E noi cristiani abbiamo le nostre responsabilità per non esserci messi in umile cammino sulle vie del Concilio. La paura del nuovo, le commistioni con il potere politico ed economico ci hanno fatto richiudere le porte. Culto, organizzazione, dottrina hanno ristagnato e la profezia confinata.

 

Allora: tutto sbagliato? Bisogna azzerare tutto e ricominciare? No. Il cosmo, la terra continuano a girare, non si fermano. La storia, questo DNA dell’umanità, non si può fermare o girare le sue lancette indietro... Né si cambia veramente con le rivoluzioni o i compromessi. Si tratta di guardare indietro e fare emergere una terza via, quella del dialogo tra le posizioni opposte del “Tutto è sbagliato” e “Tutto va bene”. La via della “Riforma”. Nel mio insegnamento di storia, soprattutto della Chiesa, insegnavo e cercavo di fare emergere che parallelamente alle due posizioni dialettiche (conservazione-opposizione... sinistra-centro-destra) nel cammino storico c’è sempre una terza via, che si pone in maniera “critica”, appunto la via del dialogo, portando avanti scelte nuove in ascolto dei segni del tempo. Terza via che, cristianamente parlando, mette al centro del pensare e operare il Mistero dell’Incarnazione. È la via dei profeti spirituali, culturali, sociali, politici che vivono e operano in mezzo a noi; che non accettano padroni. La via dei profeti giovani! Penso e parlo da chi ha vissuto il ’68 tra i giovani di una città di provincia che ha dato alla nazione giovani impegnati cristianamente e politicamente, anche qualche brigatista, e mi domando: le manifestazioni studentesche di allora e le manifestazioni di giovani cristiani in cerca di spazio nella Chiesa, i giovani ecologisti di oggi, le nostre sardine italiane fanno proprio sorridere? Dove stanno i discepoli dei grandi cantautori di quegli anni? Certo al sistema fa comodo continuare ad ammansire le giovani generazioni e battere cassa con canzonette per lo più prive di senso sociale e di cultura! È la via del Volontariato internazionale, nazionale e del vicino di casa. È la via che oggi la politica vuole ingabbiare nel Terzo Settore.

 

Infine, una domanda scandalosa: e se tutti riprendessimo in mano i Documenti del Vaticano II°, rivolti a “tutti gli uomini di buona volontà”, non avremmo aperta quella terza via, che ringrazia il dominio del dio denaro e lo licenzia definitivamente? In quelle pagine ci sono vie di percorso per la politica, per l’economia, per il vivere sociale, per la cultura, per l’ecologia, per le istituzioni religiose. Soprattutto ci sono vie di percorso per superare le scandalose divisioni religiose nel mondo.

 

Insomma, questo è il momento di una grande riforma offerta al nostro strabordante ego da una invisibile particella del cosmo di nome “coronavirus”.

Se il colorato e consolante “Andrà tutto bene” ha come retro della medaglia “Tutto ritornerà come prima”, allora... andrà tutto male!